Indice degli argomenti
- 1 Herpes, cos’è?
- 2 Herpes zoster oftalmico o oculare: sintomi e cura
- 3 Herpes Zoster o fuoco di Sant’Antonio: cause, sintomi e rimedi
- 4 Herpes genitale: quali sono i sintomi, come si cura ed in che modo evitare il contagio
- 5 Herpes labiale: sintomi cause e rimedi naturali
- 6 Herpes gestationis e Tinea corporis
Herpes, cos’è?
L’Herpes è una patologia infettiva estremamente diffusa che interessa sia la pelle che le mucose. Il fattore scatenante è rappresentato da un particolare tipo di virus.
Il virus denominato Herpes simplex si suddivide a sua volta in 2 differenti categorie:
- la cosiddetta febbre (herpes simplex I) che può apparire in prossimità di bocca, occhi ed altre zone della cute (herpes labiale);
- un secondo tipo denominato herpes simplex II estremamente diffuso che colpisce i genitali e che si trasmette per via sessuale.
Un ulteriore tipo di herpes (l’herpes zoster e l’herpes zoster oftalmico) è la causa di malattie come la varicella, il cosiddetto fuoco di Sant’Antonio e l’herpes oftalmico o oculare.
Una delle cause principali alla base di ogni tipo di herpes è un abbassamento delle difese immunitarie dovute ad un eccessivo sovraccarico di stress, a malattie o altri fattori esterni. Il virus rimane inattivo nell’organismo fino a quel momento.
Riconoscere i primi sintomi caratteristici dell’herpes è fondamentale per evitare di trasmetterlo ad altri soggetti. Il primo segnale consiste in una lieve sensazione di torpore che può interessare qualsiasi parte del corpo che può essere seguita da influenza e ghiandole ingrossate. Questo fenomeno può anticipare di un paio di giorni la comparsa delle vesciche di colorazione rossastra che possono permanere sulla pelle per diversi giorni. Dopo questo lasso di tempo esse tendono a rompersi ed a guarire e cicatrizzare entro due settimane. Nella fase acuta del virus che coincide con la comparsa delle lesioni, il virus è altamente trasmissibile.
Dopo la guarigione l’herpes può ricomparire anche a distanza di anni, in occasione di nuove situazioni di stress e abbassamento delle difese immunitarie.
Per quanto riguarda l’herpes genitale, derivante dall’herpes simplex II, esso è trasmissibile a livello sessuale. Negli uomini le lesioni e le vesciche sono localizzate nella zona del pene o dello scroto. Oltre ad una lieve sensazione di malessere si accompagna a prurito e sensibilizzazione dell’inguine.
Nelle donne il fastidio si concentra nella zona vaginale e nell’interno coscia. Entrambe le aree sono interessate da prurito e sensibilità. I sintomi possono essere accompagnati anche da mal di testa e stati febbrili. Le donne che contraggono l’herpes vaginale sono maggiormente soggette al cancro al collo dell’utero e per loro è consigliabile sottoporsi ad un Pap-test almeno una volta l’anno. In particolare per le donne in gravidanza, l’herpes vaginale è estremamente pericoloso in quanto può provocare danni gravi al nascituro.
Alcuni soggetti non contraggono l’herpes durante l’arco della loro vita ma possono esserne portatori sani. Esistono dunque i soggetti herpetici e non herpetici.
In caso di contrazione dell’herpes è buona regola seguire una alimentazione che preveda la diminuzione di alimenti come cibi grassi o contenenti coloranti. Anche diminuire momentaneamente carboidrati e favorire quelli ricchi di lesina come legumi, carne e pesce e patate può favorire una più rapida guarigione.
Per prevenire la comparsa del’herpes di qualsiasi tipologia è bene seguire uno stile di vita regolare e privo di stress.
Di seguito analizzeremo i 4 tipi di herpes esistenti, ovvero: oftalmico, zoster, genitale e labiale.
Herpes zoster oftalmico o oculare: sintomi e cura
L’herpes oftalmico è una malattia infettiva provocata dall’Herpes zoster oftalmico che colpisce la zona oculare, producendo fastidiosi sintomi e colpendo soggetti di qualsiasi età. Se non curato correttamente può dar vita a lesioni permanenti alla vista. L’herpes oftalmico può essere trasmesso con estrema facilità ai soggetti che vivono a stretto contatto con il paziente e una volta guarito, può purtroppo ripresentarsi durante l’arco della vita del soggetto.
I sintomi dell’herpes oftalmico possono variare in base al grado di gravità dell’infezione. Fra i sintomi più diffusi vi è senza dubbio una forte sensazione di dolore all’occhio dovuta all’infiammazione della cornea che può comportare a sua volta un contorno occhi gonfio, frequenti infezioni oculari, arrossamento e irritazione dell’occhio e una significativa sensibilità ad ogni tipologia d’illuminazione. La cura dell’herpes oftalmico varia in base alla zona in cui esso è localizzato e dalla gravità dell’infezione.
Se l’herpes è soltanto superficiale l’infezione è curabile grazie all’uso di unguenti, gocce oculari o antivirali. Durante il trattamento è assolutamente sconsigliato indossare lenti a contatto. Qualora dovessero sopraggiungere lesioni e cicatrici interne alla cornea sarà opportuno ricorrere ad un intervento chirurgico.
Il soggetto che ha contratto l’herpes zoster oftalmico deve necessariamente cercare di ridurre la tensione e lo stress che hanno contribuito a scatenare l’attacco virale. Dovrà inoltre prestare molta attenzione all’alimentazione favorendo i cibi ricchi di vitamine C e D, magnesio e ferro, nutrienti essenziali per aiutare le difese immunitarie a rigenerarsi nel più breve tempo possibile.
Seguire una dieta equilibrata, in questi casi, può contribuire a ridurre lo stress ossidativo, a favorire e stimolare l’azione degli anticorpi ed a migliorare il lavoro svolto dalla flora batterica intestinale, importante per la corretta riabilitazione del sistema immunitario.
Ecco alcune semplici regole alimentari da seguire:
- Evitare diete monotematiche. E’ importante variare la dieta con l’assunzione di cibi differenti;
- Assumere molta frutta ed ortaggi. Evitare alimentazioni vegane fai da te.
Tra i trattamenti a base di elementi naturali più ampiamente diffusi per ristabilire le difese immunitarie, ricordiamo la pappa reale e la propoli.
In ogni caso seguire una dieta alimentare non costituisce un vero e proprio rimedio.
Le cure farmacologiche che ostacolano la proliferazione del virus, stimolano la cicatrizzazione e alleviano i fastidiosi sintomi dell’herpes zoster oftalmico prevedono il ricorso a:
- pomate a base di zinco ed eparina;
- farmaci antistaminici per alleviare il prurito;
- immunostimolanti per le difese immunitarie.
Anche seguire un piano di allenamento sportivo regolare ed equilibrato contribuisce e ripristinare le difese naturali dell’organismo. Ricordarsi di non assumere farmaci (soprattutto antibiotici che contribuiscono a debilitare la flora intestinale) senza un previo consulto medico.
Esistono tutta una serie di regole d’oro da seguire per evitare il contagio come:
- Evitare il contatto diretto con il liquido altamente virale contenuto nelle bolle;
- Ignorare il virus e non comunicare agli altri del possibile rischio di contagio;
- Non entrare in contatto con oggetti altrui;
- Fare molta attenzione all’igiene;
- Evitare stress fisico e mentale;
- Mettere in pratica ogni azione che contribuisca a ristabilire le naturale difese immunitarie;
- Non ricorrere ad integratori alimentari a base di arginina che secondo molti studi clinici contribuisce a fortificare il virus;
- Non stressare l’organismo con allenamenti intensi;
- Non assumere qualsiasi tipologia di farmaco senza prescrizione medica;
- Non esporre le zone infette al freddo eccessivo.
Herpes Zoster o fuoco di Sant’Antonio: cause, sintomi e rimedi
L’herpes zoster noto anche come Fuoco di Sant’Antonio è provocato dallo stesso virus responsabile della Varicella, ovvero il Varicella zoster virus. Durante l’infanzia o l’adolescenza nel momento in cui si entra in contatto con questo virus si contrae la varicella. La malattia viene prontamente fronteggiata dal sistema immunitario e così il virus convoglia nelle cellule nervose dove gli anticorpi non possono agire. In questo modo, per anni, il virus permane all’interno dell’organismo in maniera latente in attesa di un momentaneo abbassamento delle difese immunitarie
In età adulta il virus varicella zoster farà la sua comparsa non più sotto-forma di varicella ma nelle vesti di Herpes Zoster. Ciò significa che i soggetti che non hanno mai contratto la Varicella non potranno mai ammalarsi di fuoco di Sant’Antonio.
L’Herpes zoster attacca principalmente gli adulti, le persone anziane, e tutti coloro che sono affetti da malattie del sistema immunitario. I soggetti sottoposti a trattamenti chemioterapici sono particolarmente esposti. In altri casi il virus può interessare soggetti completamente sani ma che per vari motivi, come scottature o stress eccessivo, vedono le loro difese immunitarie momentaneamente indebolite. Questo tipo di virus è molto diffuso. Un individuo su dieci dopo i cinquant’anni lo contrae. In rari casi colpisce anche soggetti giovani.
Ma veniamo ai sintomi dell’herpes zoster. Il segnale preliminare consiste in un lieve formicolio localizzata in una zona ben circoscritta del corpo. Trascorsi alcuni giorni la zona tenderà ad arrossarsi. Il paziente noterà la comparsa di alcune bollicine molto simili a quelle legate alla varicella. Queste bolle si formeranno a ridosso del nervo in cui il virus zoster era nascosto in maniera latente. Solitamente la malattia colpisce la zona del torace ricordando la forma di una cintura. Non a caso il termine zoster deriva dal greco e significa proprio cintura.
In aggiunta alle bolle il paziente può avvertire il sopraggiungere di uno stato febbrile o mal di testa. A differenza della varicella lo zoster non produce prurito ma solo dolore.
Ma cosa va a colpire esattamente il virus zoster? Questa tipologia di virus va ad intaccare i neuroni sensitivi che dai nervi comunicano al cervello le sensazioni tattili, la differenza tra caldo e freddo e tanto altro. Lo zoster fa in modo che i neuroni sensitivi inviino al cervello sensazioni di dolore a volte molto intense e spiacevoli. Nel frattempo le bolle formatesi in via preliminare si rompono dando vita a delle croste.
Il virus ha una notevole velocità di trasmissione. Esso si trasmette da soggetto a soggetto per via aerea senza necessità di contatto diretto. Coloro che verranno contagiati dal paziente affetto da Fuoco di Sant’Antonio contrarranno però semplicemente la varicella se non l’hanno già contratta in precedenza.
Molto spesso l’herpes zoster colpisce il capo andando ad interessare zone molto delicate come orecchie ed occhi. Nel primo caso il paziente,oltre a bolle e dolore, avvertirà dei disturbi momentanei dell’udito. Nel caso in cui la zona interessata dal virus sia quella oculare la situazione è lievemente più pericolosa. Potrebbero infatti insorgere infezioni secondarie in grado di lesionare la vista o provocare cecità temporanea.
Come accade per le altre forme di herpes anche nel caso dell’herpes zoster esistono una serie di rimedi naturali più o meno efficaci che possono essere d’aiuto per alleviare alcuni fastidiosi sintomi del fuoco di San’Antonio. Eccone alcuni:
- Oli essenziali: secondo alcuni studi condotti dal medico francese Daniele Festy, applicare quotidianamente per circa sei volte al giorno alcuni gocce di oli essenziali contribuirebbe ad accelerare i tempi di guarigione naturali dell’herpes zoster, che si aggirano attorno alle due settimane. Tra gli oli essenziali più consigliati vi è l’olio essenziale di Niaouli, di menta piperita, di lavanda e di Ravintsara;
- Per alleviare il persistente dolore procurato dall’herpes zoster alcune sedute di agopuntura possono risultare d’aiuto;
- Accanto ai farmaci antivirali che normalmente vengono prescritti in caso di herpes zoster è possibile accompagnare la terapie con trattamenti omeopatici che possono variare in base alla gravità del virus ed allo stato di salute del paziente. È essenziale, nel caso del fuoco di Sant’Antonio, affidarsi alle mani esperte di uno specialista (medico, erborista o farmacista) e non tentare di curarsi con metodi fai da te.
Herpes genitale: quali sono i sintomi, come si cura ed in che modo evitare il contagio
L’herpes genitale, come suggerisce la stessa denominazione, colpisce l’area genitale. I primi sintomi sono caratterizzati da bolle biancastre. Le prime iniziano a manifestarsi circa due settimane dopo il contagio e possono perdurare per diverse settimane.
Le bolle e le vescicole possono interessare l’uretra sia maschile che femminile ed procurare linfonodi inguinali ingrossati.
Le vescicole sono estremamente contagiose e, secondo recenti studi clinici, nel caso dell’herpes genitale, è più frequente una trasmissione del virus da uomo a donna.
Come accade per tutte le tipologie di herpes, anche in questo caso, dopo circa due settimane, le bolle inizieranno a rompersi dando vita a piccole ferite che tenderanno a cicatrizzarsi nell’arco di alcune settimane. Dopo la scomparsa delle bolle il paziente potrebbe continuare ad accusare una fastidiosa sensazione di prurito.
Altri sintomi che caratterizzano l’herpes genitale, soprattutto durante il primo episodio, sono febbre, mal di testa e difficoltà ad urinare. Inoltre il paziente che contrae questo tipo di virus può essere esposto a gravi lesioni della vista, in particolar modo le donne.
È possibile contrarre l’herpes genitale più volte durante il corso della vita. In questo caso gli episodi successivi al primo sono meno dolorosi e creano poche problematiche. Come nel caso del virus della varicella anche il virus dell’herpes genitale tende a permanere nel tessuto nervoso del soggetto in via latente, per molto tempo, in attesa di un improvviso abbassamento dei livelli delle difese immunitarie. Il secondo attacco del virus dell’herpes genitale sarà però prontamente fronteggiato dal sistema immunitario, che anche se debilitato, grazie all’ausilio degli anticorpi sviluppati in precedenza, sarà in grado di fronteggiare al meglio il nuovo episodio virale.
Se un soggetto contrae più volte l’herpes genitale siamo in presenza di manifestazioni croniche del virus. In questi casi, col passare del tempo e col sopraggiungere di nuovi episodi, le difese immunitarie del paziente tenderanno a fortificarsi ed a rendere il soggetto via via immune verso l’Herpes genitale. In questo modo il soggetto potrebbe contrarre il virus senza sviluppare alcun sintomo e diventandone dunque portatore sano. Se da una parte la manifestazione asintomatica è un sollievo per il paziente, d’altro canto è altamente pericoloso perché aumenta vertiginosamente il rischio di un possibile contagio per via sessuale.
Esistono una serie di trattamenti farmacologici utili a contrastare forme recidive dell’Herpes genitale anche se non esiste un trattamento clinico che curi in maniera definitiva il paziente.
Per ridurre i fastidiosi sintomi di dolore e prurito associati all’herpes genitale il medico curante potrà prescrivere diverse tipologie di farmaci ad uso orale o topico. La prima tipologia di prodotti è maggiormente consigliata in quanto è in grado di favorire una cicatrizzazione più rapida delle ferite ed allevia molto più velocemente tutti i sintomi dell’herpes. Qualora l’herpes genitale dovesse comparire più di otto volte durante un anno, sarà necessario sottoporsi a visita specialistica e ad una terapia farmacologica prolungata.
Herpes labiale: sintomi cause e rimedi naturali
L’herpes labiale colpisce solitamente le labbra ed è causato, come già accennato in precedenza, da l’herpes simplex I. In alcuni casi i sintomi cutanei dell’herpes labiale possono interessare anche palato ed altre parti del viso.
I sintomi sono pressoché comuni a tutte le altri forme di herpes. Le vesciche e le bolle compaiono in prossimità del labbro e danno vita a fastidiose sensazioni di prurito. Chi è stato già colpito dall’herpes labiale è in grado di riconoscere in maniera inconfondibile la caratteristica sensazione di torpore che precede la comparsa delle bolle ed è dunque in grado di intervenire preventivamente applicando specifiche pomate allo zinco o all’eparina per scongiurare la comparsa delle bolle. Queste ultime risultano essere molto doloroso ed altamente virali. Solitamente si cicatrizzano e scompaiono nell’arco di una settimana. Durante il periodo in cui le bolle sono presenti nella zona labiale il rischio di contagio è altissimo. Il contagio può avvenire mediate un bacio o un rapporto sessuale.
Attenzione a non confondere l’herpes labiale con le afte, piccole bolle non virali e non contagiose che interessano come l’herpes labiale la bocca, il palato o la lingua.
Le cause dell’herpes labiale coincidono con quelle legate a tutti gli altri tipi di herpes e dunque interessa principalmente i soggetti che stanno attraversando periodi di forte stress fisico ed emotivo. L’abbassamento delle difese immunitarie che ne consegue espone il paziente al rischio di contrarre febbre e raffreddore. Anche in questo casi il virus dopo il primo episodio virale, può rimanere latente nelle terminazioni nervose del soggetto per poi ripresentarsi con successivi episodi in prossimità di nuove situazioni di stress.
In rarissimi casi l’herpes labiale può arrivare a colpire occhi o genitali. Tuttavia il contagio è davvero poco frequente e non avviene a causa delle condivisioni di posate, asciugamani o altri oggetti.
La regola d’oro dell’herpes labiale è quella di evitare di toccare le bolle o le croste. Eventuali micro lesioni potrebbero favorire la sua diffusione in altre parti del corpo. È inoltre essenziale non coprire in alcun modo l’herpes. In caso contrario il processo di guarigione spontaneo verrebbe rallentano. Molte persone coprono infatti l’herpes con del fondotinta per nascondere vesciche e bolle, compromettendo così il naturale decorso del virus. In via alternativa è consigliabile applicare della vasellina che è un ottimo antibatterico o delle creme solari per proteggere le vesciche dall’esposizione al sole.
I sintomi dell”Herpes labiale spariscono nel giro di una settimana. Tuttavia il fastidio estetico ed il dolore persistente circoscritto al labbro, possono spingere il paziente a ricorrere ad una serie di rimedi che accelerano la guarigione o riducono i sintomi.
Tra i rimedi naturali più diffusi, il miele, anche secondo una recente ricerca clinica, sembrerebbe essere molto efficace per accelerare la guarigione dell’herpes a patto che si tratti di miele parzialmente cristallizzato. Quest’ultimo contribuisce a far diminuire il gonfiore, il dolore ed impedirebbe il sopraggiungere della crosta. È necessario ungere col miele la zona labiale interessata dall’herpes per circa quattro volte al giorno. In generale i ricercatori hanno stabilito che il miele è un ottimo alleato contro qualsiasi forma di virus herpes simplex, di conseguenza può risultare utile anche in alcuni casi di herpes genitale.
Anche seguire una determinata dieta, eliminando o integrando alcuni cibi, può rappresentare un ottimo rimedio. Mangiare molta frutta (in particolare le fragole) e verdura o consumare thé verde da vita ad un’azione anti-virale che contrasta la comparsa dell’herpes. Questo grazie ai flavonoidi contenuti appunto in frutta e verdura. Al contrario consumare alimenti che contengono arginina come, cioccolato o arachidi, favoriscono il perdurare del virus.
Sono inoltre disponibili sul mercato particolari tipi di rossetti elettronici anti-herpes che una volta applicati sulle labbra vanno a riscaldare la zona interessata dall’herpes fino ad una temperatura di 50°. È stato infatti dimostrato che un’elevata temperatura contribuisce a disattivare e a far regredire molto rapidamente il virus. Applicare il prodotto prima della comparsa del virus contribuisce ad inibirne l’avanzamento. Se invece il virus è già attivato risulta comunque molto efficace nell’accelerazione della guarigione. Esistono poi numerose pomate a base di Docosanolo che risultano essere particolarmente utili se il paziente vive in zone esposte particolarmente al vento, perché costituiscono un valido aiuto per contrastare la comparsa di vesciche.
In molti blog presenti sul web si parla dell’utilizzo di impacchi a base di succo di limone da applicare direttamente sulla zona attaccata dall’herpes. Il limone contiene particolari proprietà antivirali ma in realtà non esistono ricerche mediche che comprovino reali effetti benefici del doloroso trattamento a base di limone.
Herpes gestationis e Tinea corporis
Esistono due differenti patologie che si discostano da ogni forma di herpes ma sono spesso associate ad esso per via della sintomatologia che appare perfettamente identica.
L’Herpes gestationis, che appartiene alla categoria dei pemfigoidi, è una patologia che colpisce la cute delle donne durante la gravidanza e interessa principalmente soggetti predisposti a livello genetico. Si manifesta con prurito e con la comparsa di vescicole concentrate su addome, arti, viso e schiena.
La Tinea corporis, chiamato anche Herpes circinatus, invece, è una tipologia di micosi che colpisce in maniera superficiale la cute di donne e bambini nelle zone dell’epidermide prive di peli. Chi lavora a stretto contatto con animali è maggiormente esposto al contagio in quanto la patologia è molto diffusa anche nei gatti. I sintomi sono prurito e la comparsa di chiazze di colore rossastro.